Trovare un nuovo lavoro dopo i 50 anni, ora è la normalità. Le riflessioni di Eduardo Scotti

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Con il nostro editorialista Eduardo Scotti, una riflessione oggi su i longennials in un mondo che cambia.

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Se fino a qualche anno fa, trovare un nuovo lavoro dopo i 50 anni era estremamente difficile oggi i dati ci raccontano un’inversione di tendenza. I longennials infatti vengono preferiti ai lavoratori junior perchè più affidabili ed esperti. Tuttavia, ancora il mercato del lavoro tende a preferire spesso i più giovani, perchè più avvezzi a padroneggiare in maniera spontanea e naturale, gli strumenti digitali e tecnologici. 

L’allungamento medio dell’aspettativa di vita e la qualità della vita che è esponenzialmente migliorata, permettendoci di avere a disposizione energie mentali e fisiche anche dopo il mezzo-secolo, impensabili per le generazioni precedenti, offre una nuova prospettiva per coloro che hanno superato i 50 anni. Li chiamano longennials, sono professionisti che hanno già avuto molte soddisfazioni dalla loro carriera e possono quindi essere motivati a fare un’esperienza diversa. Si supera in questo modo il cosiddetto digital generation gap, il divario generazionale, in ambito lavorativo. 

Oltre 4 professionisti su 10 sognano di avviare un business digitale ma a frenarli è la carenza di competenze digitali. Oltre il 55,1% vorrebbe lavorare come freelance mentre soltanto il 28,6% punta a diventare dipendente di una grande azienda ed il 16,6% invece vorrebbe lavorare come consulente e collaboratore di una startup. Il mondo del lavoro sta drasticamente cambiando in questi ultimi anni e le competenze digitali sono diventate un requisito imprescindibile per mantenere la competitività di un’azienda. A tal proposito la richiesta di professionisti che operano nel campo del digitale è in costante aumento. Ed i lavoratori lo sanno bene. 

 

Secondo una ricerca di BeDigital Academy infatti, oltre il 43,2% dei lavoratori vorrebbe lavorare in questo ambito proprio perchè le posizioni aperte per queste categorie sono numerose e la domanda delle aziende molto alta. Per il 42,7% lavorare nel digitale consentirebbe loro di poter lavorare in qualsiasi luogo e di poter viaggiare (36,7%). Per il 24,5% sono spinti da motivi economici, perchè consentirebbe loro di poter guadagnare bene a pari passo con un altro 24,5% che vorrebbe lavorare nel settore per essere più flessibile ed evitare di recarsi in ufficio ed evitare spostamenti. Certo è necessario un percorso di formazione e competenze digitali fondamentali anche alle categorie di lavoratori e professionisti over50 che aspirano ad un carriera nel settore o ad avviare un proprio business digitale, ma tutto questo offre nuove opportunità per la generazione di maturi. Ecco le riflessioni di Eduardo Scotti

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