Lavori pubblici a Salerno. Dopo una serie di incontri e tavoli istituzionali, dovrebbero finalmente ripartire i lavori nel cantiere di Porta Ovest, l’opera bloccata da tempo a causa dei problemi giudiziari in cui è rimasta travolta la Tecnis, la società, leader nazionale dell’edilizia pubblica, che si era aggiudicato l’appalto.
Il progetto, leggermente rivisto, sarà ultimato dal Consorzio Arechi che si è accollato l’onere dell’opera. I lavori ripartiranno, a quanto pare, nel prossimo mese di giugno e dovrebbero essere ultimati in tre anni.
Nel nuovo progetto, leggermente rivisitato, non sono previste rampe d’accesso che dalle gallerie introducono i mezzi direttamente sull’asse autostradale così come nel progetto originario.
Si pensa però a creare un sistema integrato retroportuale, utilizzando le cave abbandonate e attraverso il recupero di suoli agricoli che necessitano di interventi di riqualificazione ambientale. L’ipotesi potrebbe essere una delle attese soluzioni finalizzate a decongestionare il porto di Salerno e l’area circostante.
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Sorgono più domande a proposito della prossima (ah ah ah) riapertura dei cantieri di Porta Ovest: ma questi ci fanno, o ci sono? Senza rampe di accesso alle autostrade, con una mole di traffico che renderà le canne (o la canna?) una camera a gas, (basterà un mini tamponamento per creare il caos più totale), con un movimento quotidiano di milioni di tonnellate in un tunnel la cui perforazione ha già provocato danni gravissimi agli edifici (per non parlare delle vertenze S.A.M. e proprietà costone franato qualche anno fa,) con un numero di mezzi pesanti in continuo costante aumento, con lo sfascio che ciò provoca alla città, al traffico da e per Salerno, all’ambiente ed alla gente che vive in quelle zone, questi signori pensano a riprendere i lavori, ovviamente in maniera abborracciata e senza alcun impegno per i tempi necessari e gli interventi conseguenziali. Solo chi odia questa città può agire così.