Con il nostro editorialista Gabriele Bojano, oggi una riflessione sulla spesa ferma delle risorse Pnrr per le scuole. A Salerno situazione catastrofica.
Scuole ferme al palo. Incredibile ma vero. In Campania più di otto edifici su dieci non dispongono ancora del certificato di collaudo statico, nove su dieci manca quello di agibilità, migliore la situazione per la prevenzione incendi con 6 edifici su dieci che ne sono in possesso. Gli edifici scolastici posti in zona sismica 1 sono 20, tra questi nessuno risulta progettato o adeguato alla normativa tecnica di costruzione antisismica, quelli in zona sismica 2 sono 323 anche qui solo 8% è progettato o adeguato alla normativa. Sul fronte manutenzione straordinaria gli edifici in cui si è intervenuti negli ultimi 5 anni sono il 67%, tuttavia non si è riusciti a soddisfare tutte le necessità visto che il 64% richiede interventi urgenti. Ma la sorpresa è un’altra. Nonostante questa carenza evidente e preoccupante, al 31 dicembre 2023 la spesa effettivamente sostenuta con le risorse del Pnrr per le scuole risulta pari a circa il 17% degli stanziamenti, un tasso di avanzamento finanziario più basso di quello dell’insieme del Piano (22%) che riserva all’istruzione, servizi per l’infanzia, scuole e università, 20,09 miliardi rispetto ai 20,24 del Pnrr originario.
Il dato è contenuto nel focus ‘Il Pnrr per la scuola e l’università: a che punto siamo?’ nato dalla collaborazione tra la Fondazione Agnelli e la Fondazione Astrid che fa un bilancio aggiornato di tutte le misure della Missione 4 che comprende il potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione, dagli asili nido alle università. Inoltre solo nel 32% degli edifici sono stati effettuate indagini diagnostiche sui solai. La sicurezza non abita ancora nelle scuole campane. È quanto fotografa Legambiente con Ecosistema Scuola in cui fa il punto, con dati riferiti al 2022, sullo stato di salute di 341 edifici scolastici in Campania frequentati da una popolazione di oltre 50mila studenti. L’indagine restituisce una fotografia di quanto le amministrazioni comunali, che hanno competenza sulle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, investono su politiche che intrecciano sicurezza e sostenibilità degli edifici con la diffusione di buone pratiche. Realizzata sui dati forniti dai Comuni capoluogo di provincia, è la ricerca annuale di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi messi a disposizione delle istituzioni scolastiche. Non parliamo poi dei ritardi nella transizione ecologica, infatti a livello regionale, nel 2022 nessun edificio è costruito secondo i principi di bioedilizia. L’efficientamento energetico, pur affrontato da alcune amministrazioni su un numero consistente di edifici di propria pertinenza, riguarda il 40 % del totale degli edifici scolastici tra quelli realizzati negli ultimi 5 anni mentre solo il 21% degli edifici scolastici presentano la certificazione energetica. Catastrofica poi la situazione degli edifici con impianti per lo sport (palestre, campi esterni, ecc.) dove ben il 51% necessitano di interventi di riqualificazioni urgenti.
Gli edifici scolastici con servizio di mensa scolastica sono il 50%. Naturalmente il Pnrr aveva suscitato grandi aspettative nel mondo dell’istruzione sia per gli ingenti investimenti previsti sia per le fondamentali riforme, come la formazione e l’assunzione dei docenti. Da qualche tempo, sullo stato di attuazione del piano è, però, calato il silenzio. Siamo a metà del 2024, ossia ad un anno e mezzo dalla fine del programma di spesa dei fondi Pnrr, il bilancio dei progressi compiuti negli investimenti fin qui mostra gravi rischi ed enormi ritardi, ma anche realizzazioni inadeguate che non potranno rispettare la scadenza del 2026. Il piano per l’edilizia scolastica, a livello nazionale, secondo da dati recentissimi, evidenzia che 2.437 progetti sono stati aggiudicati e che per 2.268 è iniziata l’esecuzione dei lavori (93%), un segnale positivo. I dati ufficiali però al momento mancano dell’indicazione sulle risorse assegnate e sulla spesa finora sostenuta per ogni progetto, come pure non si conosce la distribuzione territoriale dei progetti aggiudicati.
Circostanza questa non trascurabile se si considera che per Salerno città, su 53 edifici scolastici per una popolazione di circa 10.000 ragazzi, tutti gli edifici si trovano in zona sismica 2 e solo tre sono in possesso del certificato di verifica della vulnerabilità sismica, nessuno è in possesso di certificato collaudo statico e di agibilità. Su 53 edifici che per legge richiedono possesso del certificato prevenzione incendi, solo il 28% ne sono in possesso. Sono 45 gli edifici che hanno goduto di interventi urgenti di manutenzione straordinaria negli ultimi cinque anni. Su nessun edificio sono state effettuate indagini diagnostiche dei solai negli ultimi 5 anni. Tutti i 53 edifici scolastici necessitano di interventi straordinari di manutenzione per adeguamento alle norme ed eliminazione rischi. Su tutto questo abbiamo chiesto l’opinione di Gabriele Bojano
Unisciti gratis al canale WhatsApp e di Radio Alfa, per ricevere le nostre notizie in tempo reale. Ci trovi anche su Google News. Se trovi interessante questo articolo, condividilo sui tuoi social e segui Radio Alfa anche su Facebook, Instagram, X e YouTube. Non esitare a lasciare un tuo commento ai nostri articoli. |