Tutelare i diritti ed i legami affettivi dei minori con genitori detenuti.
È questo il primo punto nell’agenda delle priorità che il progetto “S.Av.E.L.ove CuriAmo la relazione” della Fondazione Comunità Salerno, selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, ha redatto con l’Arcidiocesi di Salerno Campagna Acerno, e una rete di altri 19 partner, per intervenire in quello spazio di doppia privazione definito “genitorialità in pausa”. Da questa osservazione è sorta la necessità di un partenariato caratterizzato da una forte esperienza in ambito sociale, educativo e detentivo, in sinergia con gli istituti penitenziari di Salerno (Casa Circondariale “A. Caputo” di Fuorni), Avellino (Casa Circondariale “A. Graziano” di Bellizzi), Eboli (Istituto a Custodia Attenuata per il Trattamento delle Tossicodipendenze e/o Alcol dipendenze) e Lauro (Istituto a Custodia Attenuata per detenute Madri). Sono circa 500 i minori presi in carico attraverso il personale dell’area educativa interna e grazie ai partner presenti nei territori delle due province coinvolte. Il progetto proporrà azioni innovative a tutela del diritto all’affettività della diade genitore-figlio. Noi ne abbiamo parlato in diretta con Antonia Autuori, presidente della Fondazione Comunità Salerno
Il file audio (podcast) di questa notizia è scaduto. Qualora volessi riascoltarlo, puoi inviare una richiesta comunicando il tuo Nome e la tua Email.
Unisciti gratis al canale WhatsApp e di Radio Alfa, per ricevere le nostre notizie in tempo reale. Ci trovi anche su Google News. Se trovi interessante questo articolo, condividilo sui tuoi social e segui Radio Alfa anche su Facebook, Instagram, X e YouTube. Non esitare a lasciare un tuo commento ai nostri articoli. |