Dopo l’autopsia effettuata ieri sul corpo del povero Simon Gautier, l’escursionista 27enne francese morto per una caduta in un dirupo sui monti di San Giovanni a Piro, la salma potrà ritornare in patria, dopo il nulla osta della Procura al dissequestro. A darne notizia è l’avvocato della famiglia del giovane, Maurizio Sica, raggiunto telefonicamente da Antonio Vuolo.
Sica conferma anche che la morte è avvenuta per la recisione dell’arteria femorale, a causa di una o probabilmente due cadute, ma sui tempi di sopravvivenza dello sfortunato ragazzo Sica mostra cautela, aspettando le indagini. Per il legale della famiglia Gautier, nei primi due giorni dalla chiamata di Simon, i soccorsi non sono stati tempestivi, e molti dubbi rimangono irrisolti: il padre di Simon chiede di sapere perché il 27enne non sia stato trattenuto al telefono dall’operatrice del 118, per raccogliere elementi che potessero essere utili alle ricerche.
Un altro dubbio riguarda il perché le ricerche inizialmente si sono concentrate nel posto sbagliato, nella zona di Policastro, mentre a San Giovanni a Piro, dove Simon passò la notte e da dove partì la mattina del 9 agosto, tutti si chiedevano perché non si cercasse più a nord, visto che Simon aveva detto di essere diretto a Napoli. Ma sentiamo la telefonata di Antonio Vuolo all’avvocato Sica.
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E’ ovvio che le ricerche non siano state tempestive ed effettuate nel posto sbagliato.
Tutti lo abbiamo visto .