Utilizzavano ingenti quantitativi di alcol denaturato importato dall’estero durante la pandemia da Covid-19 per produrre bevande alcoliche adulterate e contraffatte poi con i marchi di alcolici: insieme agli ispettori del Ministero dell’Agricoltura è stato scoperto anche questo dalla Guardia di Finanza che questa mattina ha notificato 12 arresti (3 in carcere e 9 ai domiciliari) e sequestrato beni per un valore complessivo da 10 milioni di euro. I finanzieri hanno apposto i sigilli a un liquorificio di Giugliano in Campania (Napoli), a una tipografia di Cava de’ Tirreni (Salerno) e a una casa vinicola di Pagani (Salerno).
Nei confronti degli indagati il tribunale di Napoli Nord, ha disposto anche un sequestro preventivo delle imposte evase da 250mila euro. Trovate anche bottiglie con la dicitura olio d’oliva ma che invece contenevano olio di semi. Dagli accertamenti è emerso che le bevande contraffatte venivano vendute a cantine, distillerie, grossisti e rivenditori al dettaglio tra Campania, Puglia e Calabria. Ma i liquori, è emerso dalle analisi chimiche, contenevano anche sostanze nocive tipiche dei disinfettanti (alcool isopropilico e metiletilchetone) non destinate per l’uso alimentare. La contraffazione ha riguardato anche presunto champagne sulle cui bottiglie sono state trovate le griffe false di noti marchi internazionali, anche DOP, ma che invece contenevano solo vino spumante.
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