Il valore della legalità e l’impegno della società civile. Le riflessioni del nostro editorialista Angelo Raffaele Marmo

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Con il nostro editorialista Angelo Raffaele Marmo, una riflessione oggi sul tema legalità e società civile.

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Il Generale di Corpo d’Armata Pasquale Angelosanto, Comandante del Ros dei Carabinieri, una delle personalità di maggior rilievo a livello nazionale e internazionale nel contrasto della criminalità organizzata, nei giorni scorsi è stato ospite alla Certosa di San Lorenzo a Padula, in un incontro intervista con il nostro editorialista, condirettore di QN, Angelo Raffaele Marmo. Perché ne parliamo? Intanto per raccontare chi è il Generale Angelosanto. E’ colui che  ha portato all’arresto del superlatitante della mafia Matteo Messina Denaro. Ma non solo questo naturalmente. E’ colui che nel 1992 scovò ed arrestò il boss di camorra Carmine Alfieri. Potremmo continuare così, perché il suo lavoro prezioso per la giustizia e la lotta alla criminalità nel nostro Paese è lungo una vita. 

Ne parliamo anche perché l’intuizione di portare un uomo delle istituzioni così importante in un territorio da tutti definito “cerniera” tra interessi che da nord spingono verso il confine calabro-lucano da parte della camorra e da sud, si espandono all’area meridionale del salernitano, con interessi di n’drangheta, significa accendere un faro su un territorio che fa gola ad interessi criminali. A partire dalla Piana del Sele dove il territorio è sotto la pressione del clan MARANDINO discendente dalla disciolta Nuova Camorra Organizzata, come documentato da recenti riscontri investigativi tra cui il provvedimento di confisca eseguito dalla Sezione Operativa DIA di Salerno, passando per il Cilento che per la sua particolare vocazione turistico-ricettiva lungo la fascia costiera, costituisce un’area di elevato interesse per investimenti da parte delle organizzazioni camorristiche dell’area napoletana ma anche di clan calabresi. Di recente, infatti, l’Autorità Giudiziaria e delle Forze di Polizia hanno documentato nel territorio la presenza di esponenti del clan FABBROCINO, storicamente operante nell’area vesuviana. Dunque l’area del Vallo di Diano, compreso tra le province di Salerno e di Potenza, dove è in atto “una vera e propria colonizzazione criminale” da parte dei sodalizi mafiosi attivi nei territori campani e calabresi. Gli investigatori infatti indicano che gli attuali assetti della criminalità locale vedono la compresenza di organizzazioni camorristiche tradizionali e nuovi gruppi emergenti, dediti principalmente al traffico e allo spaccio di stupefacenti. I vuoti di potere creati dalle pressanti operazioni di polizia hanno ingenerato un’accesa conflittualità tra vecchi e nuovi clan sempre interessati al controllo del territorio di competenza.  Ecco perché è importante parlarne.

Ecco perché è importante sensibilizzare la società civile al rischio criminalità. Ecco perché la presenza del Comandante del Ros dei Carabinieri, Pasquale Angelosanto, significa avvisare la criminalità organizzata: ci siamo, non molliamo. Il territorio è dei cittadini onesti e per bene. Questo è il messaggio che parte da Padula. Sono questi i temi che abbiamo affrontato oggi con Angelo Raffaele Marmo,  in un  botta e risposta da riascoltare

 

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