Con il nostro editorialista Ottavio Lucarelli, una riflessione oggi sull’emergenza migranti che interessa anche la provincia di Salerno.
Ieri mattina presto è attraccata al porto di Salerno la nave cargo Bbc Edge che ha soccorso in mare 184 migranti, 40 dei quali minorenni di cui 31 non accompagnati. La maggior parte proviene dall’Africa e, in particolare, da Tunisia, Burkina Faso, Nigeria, Comore e Marocco. Non è ancora ben chiaro in quale tratto del Mediterraneo siano stati recuperati. L’ormai consolidata macchina dell’accoglienza a Salerno che vede in campo forze dell’ordine, Asl, Comune di Salerno, protezione civile, mediatori culturali, Caritas ed associazioni di volontariato, come sempre ha funzionato perfettamente. Si è trattato del 31esimo sbarco di migranti nel porto di Salerno. Nelle stesse ore a Lampedusa è il caos totale. Momenti di tensione e disordini si sono verificati nell’hotspot dove, nelle ultime ore si è arrivati a contenere ben 6.762 migranti. Nell’esatto momento in cui la Croce Rossa ha aperto le linee per la distruzione del cibo, diverse centinaia di migranti si sono accalcati per arrivare prima ai sacchetti contenenti il cibo e la bottiglietta d’acqua temendo non fossero sufficienti. Si è scatenato il caos. E’ intervenuta anche con forza la polizia per evitare che la situazione degenerasse. Subito dopo avere spiegato che c’era da mangiare per tutti la distribuzione dei pasti ai migranti è tornata regolare e senza alcun disordine.
E’ forse la sintesi questa di quanto e come siamo stati lasciati soli, come Paese Italia, a fronteggiare un flusso biblico di disperati che arrivano ogni ora sulle coste italiane. L’Europa guarda in altra direzione. Lo dimostrano le pagine dei principali quotidiani internazionali, che in primo piano, tutti, riportano le dichiarazioni della Von der Leyen sulla questione economica e la competizione sul mercato globale delle auto elettriche, che ci contrappone alla Cina. Nessuno, fa cenno alla questione migranti ne lla crisi che in queste ore si vive nel Mediterraneo. E’ tutto un problema italiano. Lo dimostrano anche i numeri, sia chiaro. Su 4.015 richieste di trasferimento di migranti arrivati in Italia, (migranti registrati nei Paesi di primo approdo secondo il Regolamento di Dublino) inviate dall’Italia agli Stati Ue, solo 22 sono i trasferimenti effettuati nei primi 8 mesi di quest’anno. Solo 22, vale la pena ripeterlo. Complessivamente col meccanismo della relocation dal 10 giugno 2022 al 31 agosto 2023 su un impegno per il trasferimento di 8.289 migranti dall’Italia verso i 13 Stati aderenti, in 1.159 hanno effettivamente lasciato il Paese. Il resto è rimasto qui, perché non li vuole nessuno.
L’Europa parla d’altro, anzi si occupa d’altro. Fanno riflettere le immagini arrivate da Strasburgo durante il discorso sullo stato dell’Unione della presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, la commissaria Ue agli Affari interni Johansson lavora serenamente a maglia, indifferente alle questioni. In Italia, nel mentre dopo quasi 48 ore di arrivi continui, nell’hotspot di Lampedusa ci sono 4.457 persone. Il ministro degli Esteri e vicepremier Tajani ha riferito che: “Non basta nemmeno la sola Europa per affrontare un problema così enorme, che interessa non solo quasi l’intera Africa ma anche l’afflusso dalla rotta balcanica. Se non si attua un vero piano per l’Africa non se ne esce”. Sono questi i temi che abbiamo affrontato oggi con Ottavio Lucarelli, in un botta e risposta da riascoltare
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emergenza migranti
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