Una regione dove trovare un posto libero dove prendere il sole liberamente e gratuitamente è sempre più difficile, e una volta trovata una spiaggia libera ecco che in alcuni casi sono poste vicino a foci dei fiumi, dove la balneazione è vietata.
In Campania complessivamente si può stimare che le sole concessioni relative agli stabilimenti e ai campeggi superano il 67% di occupazione delle spiagge campane. Ciò significa che solo il 33% del litorale della nostra regione è “free”.
In dettaglio sono 3.967 le concessioni demaniali marittime, di cui 916 sono per stabilimenti balneari, 137 per campeggi, circoli sportivi e complessi turistici, mentre le restanti sono distribuite su vari utilizzi. A dirlo è il nuovo rapporto Spiagge di Legambiente, che come ogni anno fotografa la situazione e i cambiamenti in corso nelle aree costiere del Belpaese.
Il problema però è anche il mare dove non sempre è facile fare un bagno in tratti di costa puliti. Esempi virtuosi ancora una volta arrivano dal Cilento dove alcuni lidi o associazioni di balneatori hanno preso iniziative concrete per tutelare il mare e la spiaggia.
Un’eccellenza è rappresentata dall’ Oasi dunale – Capaccio Paestum che si trova in corrispondenza della famosa area archeologica, sul litorale pestano, e che occupa una superficie di ben 16 ettari.
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