Operazione della Finanza di Salerno che ha eseguito un decreto di sequestro preventivo d’urgenza, finalizzato alla confisca diretta di 9 dipendenti del Comune di Ascea per i quali è stato ipotizzato il reato di truffa ai danni dello stesso Ente.
Le indagini sono partite dopo la denuncia di un dirigente del Comune per le criticità derivanti dall’orario di servizio svolto da alcuni impiegati. Sono state analizzate dunque le timbrature con l’orario di entrata e di uscita, di tutto il personale. Per alcuni di essi, sono stati verificati notevoli debiti orari, maturati tra il 2018 e 2021 con un numero di ore effettuate nettamente inferiore a quello dovuto.
I militari hanno passato al setaccio tutti i documenti verificando la regolarità dei dati inerenti alle presenze, assenze, ferie e permessi. In sostanza, gli indagati, pur avendo prestato un numero di ore di lavoro inferiore alla soglia minima mensile e in modo ingiustificato, avevano percepito in busta paga i normali compensi.
E’ stato scoperto poi che, sin dalla installazione, il marcatempo per il conteggio delle presenze e dei turni effettuati non era mai stato collegato alla rete né agli Uffici personale ed economato. e questo consentiva di far passare inosservate le anomalie.
In base al risultato dell’indagine dunque l’autorità giudiziaria ha disposto, a carico dei dipendenti dell’Ente coinvolti, il sequestro preventivo di beni mobili, immobili e risorse finanziarie per oltre 30.000 euro.
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Indagine un po’ strana, considerato che in quel comune l’ufficio personale ha accesso alle presenze dei dipendenti, contrariamente da quanto sembra dalle dichiarazioni. E infatti, se le indagini sono state effettuate sui documenti degli stessi uffici, visto che gli uffici avevano accesso alle presenze e alle assenze del personale, non torna il fatto che ci fossero delle anomalie fatte passare sotto traccia con degli artifizi (perchè erano dati conosciuti e accessibili agli uffici). Tant’è che esiste anche una delibera che serviva a risolvere il problema del recupero del debito orario, di cui gli uffici, compresi i due citati nell’articolo, erano a conoscenza. Sembra un’indagine fuffa, più che un’indagine per truffa.
Quindi secondo lei, un elicottero della polizia a meno di 1500 piedi sulle nostre abitazioni è pura casualità, o dovremmo dire, una mera rimostranza di potere?
Potere che esercitano anche certe famiglie note su situazioni giudiziarie rinviate a giudizio da oltre sette anni con la complicità di amici e parenti?
Spero salteranno in aria in quel comune, tutti quanti, perché chi ha la coscienza pulita non teme le rimostranze di potere della polizia ma, anzi, sono considerate parte del proprio dovere da cittadino onesto.